LIFTING VERTICALE ENDOSCOPICO
Un nuovo approccio nella filosofia chirurgica degli ultimi anni si è fattolargo per gli interventi di ringiovanimento del volto…. la moderna chirurgia estetica guarda in modo diverso all’invecchiamento del volto, e la chirurgia del visonon offre piu’ come soluzione del problema di“tirare” la pelle per eliminare le rughe, ma, sempre piu’ frequentemente si sceglie di offrire alle pazienti la possibilita’ dicorreggere i segni degli anni che avanzanoosservando e modificando I cambiamenti avvenutinei volumi del viso.
Con il passare degli anni, si fanno sentire maggiormente i cedimenti dei tessuti e fra questi quelli del volto “sono agli occhi di Tutti”.. I tessuti molli scivolano verso il Basso…
Quel che è necessario per ridare freschezza al viso, non è però tirare la pelle , ma ripristinare quei volumi che sono venuti meno col passare del tempo.
La nuova filosofia della chirurgia estetica del distretto cervico-facciale è il lifting verticale endoscopico questa tecnica poggia sulle solide basi della chirurgia endoscopica (lifting endoscopico), mantenendo quindi ben saldi i principi della mini invasività, e affronta gli interventi al volto da un punto di vista “verticale”. vale a direche i tessuti del volto che col passare degli anni sono “scivolati in Basso” con questo nuovo approccio vengono riposizionati là dove erano 20-30 anni fa’ e nel caso permanga ancora unamancanza di volume il tessuto mancate viene sostituito con un lipofilling di grasso autologo cioe’ della paziente.
Nella quasi totalità dei casi c’è infatti la necessità di riposizionare i tessuti secondo un vettore anti-gravitazionale verticale e di ripristinare i volumi persi a livello perioculare, malare zigomatico, periorale e mentoniero, per ottenere risultati eccellenti con grossa soddisfazione della paziente bisogna correggere Il difetto seguendoCinque i punti fondamentali:
1. il metodo endoscopico per risollevare i tessuti;
2. il lipofilling per dare volume;
3. nessuna incisione sulla parte muscolo-orbicolare inferiore: sulla parte inferiore dell’occhio infatti, dove ci sono le borse, possono provocare un effetto finale a “occhio tondo”;
4. il lifting del collo (necessario per un lavoro completo) un’unica incisione;
5. nessuna incisione davanti all’orecchio.
quindi il lifting verticale endoscopico si propone quindi come una filosofia di ringiovanimento che però, di fatto, rivoluziona i concetti che fino ad oggi hanno dominato la chirurgia plastica del volto andando a correggere l’anatomia normale del volto senza stravolgere l’espressione della paziente ma dandole un aspetto naturale e non piu’” a colpo di vento” come si poteva notare nei Lifting di un po’ di tempo fa’…. Oggi l’imperativo in questa chirurgia e riposizionare i volumi e ridefinire i contorni del volto senza più stravolgere l’anatomia con ampi scollamenti trazioni eccessive che andavano comunque a modificare l’anatomia e l’aspetto della paziente.
I vantaggi di questa nuova visione del ringiovanimento del viso sono notevoli, sia sotto il profilo medico, sia sotto quello estetico. Sono limitati al minimo i segni delle cicatrici dovute all’intervento, quindi non solamente si riduce l’estensione delle incisioni , ma queste sono sempre meno visibili riducendo così al minimo le sequele postoperatorie e permettendo alla paziente una rapida ripresa della vita sociale e lavorativa.
La ginecomastia è una condizione fisica caratterizzata dallo sviluppo delle mammelle negli individui di sesso maschile. Per quanto se ne parli poco, la ginecomastia è un difetto estetico estremamente comune che può causare grande imbarazzo, insicurezza e problemi nei rapporti interpersonali.
La ginecomastia viene classificata anche in base ai suoi tratti distintivi:
1.ginecomastia falsa (o pseudoginecomastia): ginecomastia che consiste in uno sviluppo eccessivo di tessuto adiposo
2.ginecomastia vera: ginecomastia che consiste in uno sviluppo eccessivo di tessuto ghiandolare
3.ginecomastia mista: ginecomastia che consiste in uno sviluppo eccessivo di tessuto adiposo e tessuto ghiandolare
La ginecomastia inoltre può essere monolaterale o bilaterale.
Intervento chirurgico
L’intervento chirurgico di correzione della ginecomastia varia a seconda del tipo di ginecomastia da cui è affetto il paziente.
1.Nel caso di ginecomastia vera l’intervento consiste nell’asportazione della ghiandola mammaria sviluppata in modo anomalo.
2.Nel caso di ginecomastia falsa o pseudo ginecomastia l’intervento consiste nell’asportazione dell’eccesso adiposo localizzato.
Anestesia
L’intervento di ginecomastia viene eseguito sotto anestesia locale in uno stato di sedazione che può essere più o meno profondo. In questo modo il paziente non resta vigile, ma allo stesso tempo non subisce il trauma tipico di un’anesiesia totale.
Fase post-operatoria
Dopo l’intervento di ginecomastia resterà visibile un gonfiore sul petto, che inizierà a diminuire dopo 3-4 giorni per poi scomparire completamente dopo 3 set timane.
Per le prima 48-72 ore sarà necessario mantenere sul petto una medicazione di tipo compressivo, in seguito questa sarà sostituita dal chirurgo con una fascia di tipo elastico da mantenere per 2
settimane. Dopo 10-15 giorni dall’intervento di ginecomastia vengono rimossi i punti di sutura.
È consigliato il massimo riposo per i 2-3 giorni successivi all’intervento di ginecomastia. Solitamente è possibile riprendere a fare il bagno o la doccia 2 settimane dopo l’intervento di ginecomastia.
Nei primi 2-3 giorni successivi all’intervento di ginecomastia le attività sociali e lavorative devono essere limitate. Chi pratica lavori impegnativi dal punto di vista fisico dovrà necessariamente riposare più a lungo.
Il dolore generalmente è sopportabile assumendo degli analgesici e solo raramente arriva ad essere intenso.
Protesi Mammarie vecchie
E’ ormai qualche mese che mi capita di vistare pazienti che hanno impiantatato protesi mammarie per motivi estetici da oltre 30 anni, anzi per il vero l’ultima paziente visitata la scorsa settimana le aveva impiantate 50 anni fa’!…
Care pazienti non dimenticate di far controllare le vostre vecchie protesi, perche’ spesso vi dimenticate di averle nel vostro corpo, i vecchi dispositivi protesici spesso si induriscono e si rompono e’ quindi buona cura effettuare esami strumentali e visite specialistiche per poter capire in che condizioni siano tali dispositivi, spesso l’unica indicazione percorribile e’ la loro rimozione, con un rimodellamento delle mammelle, ricordatevi quindi di sottoporvi a visite di controllo periodiche.
Alla riapertura del mio ambulatorio a settembre organizzero’ un intera settimana per visite e controlli gratuiti per pazienti portatrici di protesi mammarie impiantate piu’ di 25 anni fa’.
a presto!
Come scegliere la protesi mammaria
Come non esiste l’abito che possono indossare bene tutte…,così non esiste un unico tipo di protesi per il seno ideale per tutte!
La moderna chirurgia estetica utilizza una nuova tipologia di protesi al seno che sono personalizzabili per garantire unrisultato unico e naturale.
Il chirurgo oggi ha la possibilità di consigliarti la protesi ideale in base alla tua anatomia ed al tuo desiderio, ecco come giungervi grazie alla sua guida: La paziente che ci consulta per ottenere un seno più pieno, generalmente ha in mente un modello ideale cui vorrebbe assomigliare.
Ma non è detto che il suo desiderio di seno ideale siadavvero…l’ideale per lei…..
Oggi la chirurgia estetica permette una forte personalizzazione degli interventi e anche la scelta di un tipo di protesi piuttosto che un’altra merita di essere ponderata attentamente, ma solo il supporto dell’esperienza del chirurgo eviterà delusioni.
Il Dr Bonavita potrà assicurarti nel suo studio di Milano la migliore scelta per il tuo corpo ed i tuoi desideri di aumento del seno.
Qual’è Il seno più bello? “Quello più Naturale!”
La scelta della protesi ideale per la paziente verrà effettuata dopo una serie di misurazioni del torace della paziente e la prova, grazie ad un reggiseno particolare ,dei volumi e delle forme più graditi alla paziente e consigliati dal chirurgo.
Le sue aspettative sono il punto di partenza perindividuare il tipo di intervento, dopo di che sarà determinante l’esperienza del chirurgo chedovrà rilevare alcune importanti caratteristiche del seno:
- altezza/larghezza mammella
- altezza/larghezza Torace
- forma del seno
- qualità della pelle
- proporzione del capezzolo e dell’areola
Questi sono i dati oggettivi che si possono osservare, ma non bastano…
Di fondamentale importanza è l’esperienza di chi esegue la visita: la pluriennale ricerca e pratica del chirurgo faranno individuare la scelta della protesi più adatta al particolare caso.
Le richieste della paziente vanno soddisfatte, ma non assecondate succede che alcune donne avanzino
richieste avventate: e qui solo il buon senso e il gusto estetico dettato dall’esperienza possono evitare
possibili delusioni. L’ideale, insomma, è sempre un tipo di chirurgia che “non da’ nell’occhio “ ….
la naturalità di un intervento è l’elemento che ne determina il successo.
Perciò la chiave della scelta sono razionalità e affidabilità del chirurgo:
“non si deve dimenticare che i tessuti, anche dopo la mastoplastica additiva, devono mantenere elasticità, morbidezza e forma natural.
perciò prima di procedere con l’intervento viene valutato attentamente lo stato del seno della paziente a 360°e le si illustra quali potrebbero essere i risultati possibili coniugando le sue aspettative con il tipo di protesi e procedura realizzabili”.
In primo luogo, quindi, vengono considerate le circonferenze di torace, spalle e bacino. La mastoplastica additiva riporterà in questo modo l’armonia di proporzioni tra seno e fianchi.
Il profilo adatto…
Le protesi mammarie non hanno dimensioni standard ma sono disponibili in diverse varietà di forma . Aspetto e volume per adattarsi alle diverse richieste delle pazienti.
Si differenziano innanzitutto per quanto riguarda la forma:
Anatomiche
Rotonde
Si differenziano per il loro riempimento
gel silicone
soluzione salina
Si differenziano per la loro superficie
liscia
Testurizzata
Si differenzano per la loro proiezione
Basso profilo
Medio profilo
Alto profilo
Naturalmente la scelta va incanalata dal chirurgo che però deve tener conto delle aspettative della paziente nonché delle caratteristiche del suo seno. L’impianto che può offrire i risultati migliori viene valutato
tenendo conto di alcuni fattori come le dimensioni sia del seno da rimodellare che della protesi o la finalità dell’intervento se cioè la mastoplastica viene praticata per il miglioramento
estetico, per una sostituzione dell’impianto o per la ricostruzione della mammella
Il giusto posizionamento della protesi
Dopo la scelta della misura dell’impianto, infatti, bisogna valutare anche quale sia il posizionamento più adatto, ovvero se in sede retromammaria, retromuscolare o parzialmente retromuscolare
Sede retromammaria . Ovvero dietro il tessuto mammario e di fronte al muscolo. Si tratta di una posizione ideale in quanto consente un maggior controllo nello stabilire la forma ed il riempimento del “nuovo” seno. Condizione per consentire tale approccio è un adeguato spessore (ovvero superiore ai 2 centimetri) al di sopra del tessuto mammario
questa viene definita Mastoplastica additiva sottoghiandolare
Sede retromuscolare . Se invece la protesi viene posizionata dietro al muscolo pettorale, si hanno degli evidenti limiti di forma e posizione del “nuovo” seno. Questa via d’accesso è praticamente un passo obbligato in caso di ridotta ghiandola mammaria,questa viene definita
Mastoplastica additiva sottomuscolare
Sede parzialmente retromuscolare o dual Plane .Se il seno è leggermente rilassato e/o i tessuti risultano troppo sottili (ovvero con uno spessore inferiore ai 2 centimetri), la protesi può essere inserita solo parzialmente dietro al muscolo pettorale (con la parte superiore dell’impianto posizionata all’interno di una tasca). Con questo accorgimento si ottiene un apprezzabile riempimento delle mammelle evitando di rendere troppo visibile la presenza dell’impianto